Revue Romane, Bind 16 (1981) 1-2

Tullio de Mauro: Idee e ricerche linguistiche nella cultura italiana, pp. 159, Mulino, Bologna, 1980.

Magnus Ulleland

Side 219

Questo libro è qualcosa fuori del comune. L'autore ha raccolto «scritti d'epoca diversa apparsi in varie sedi o inediti», e contiene una introduzione («Discutendo di ricerca linguistica italiana»), una prima parte costituita da studi e biografie, trattanti i seguenti nomi: G.B. Vico, G. Caréna, B. Biondelli, G.I. Ascoli, C. Avolio, N. Caix, U.A. Canello, L. Ceci, G. Lombardo Radice, M.G. Bartoli, F. Beguinot, V. Bartoldi, e una seconda parte costituita da sei pro memoria, trattanti i seguenti nomi: A. Schiaffini, S. Battaglia, G. Pasquali, A. Pagliaro, G. Devoto, e B. Migliorini.

Nell'introduzione il Nostro discute, prendendo le mosse da alcune critiche fatte da certi linguisti stranieri alla linguistica italiana, se «sono reperibili o proponibili alla discussione alcuni caratteri unitari che accomunino . . . coloro che in Italia si sono occupati di linguaggio». Abbiamo i nostri dubbi su questo punto, come li ha pure il Nostro, dicendo, p. 6: «C'è da chiedersi ... se abbia senso, un senso storicamente e scientificamente plausibile, proporsi di rintracciare «lo specifîco nazionale» di un campo di studi». Cosi pare anche a noi, il che non impedisce che l'introduzione sia lettura molto intéressante da altri punti di vista.

La parte migliore del libro è, secondo noi, costituita dalle biografie e dai pro memoria.

Side 220

La storia della linguistica, e non solo quella italiana, è quasi sempre troppo concentrata su certe opere considerate fondamentali, e ha una tendenza a dimenticare gli uomini che stanno dietro, visti nella loro umanità e nella loro totalità creativa. Nelle biografie del Nostro, benché brevi, il lettore può intravvedere la siluetta degli uomini che hanno scritto i libri in discussione; e questo fatto è, secondo noi, essenziale, non solo perché è umanamente più simpatico, ma perché giova grandemente alla comprensione delle opere stesse. Una storia dei linguisti italiani sarebbe infatti una bella cosa e molto utile alla scienza, e il Nostro sarebbe stato capace di scriverla.

Secondo la nostra modesta opinione il De Mauro ha fatto bene a raccogliere e pubblicare
questi scritti, e abbiamo solo due critiche: le pagine dedicate a certi linguisti sono
troppo poche, ed altri linguisti avrebbero forse meritato di essere inclusi.

Oslo