Revue Romane, Bind 12 (1977) 1

Marta Heyman : Kort italiensk grammatik e Ovningsbok. Liber Làromedel, Lund 1974. 145 p. + 65 p.

Marianne Plum

Con una simpatica frase nella premessa della sua «Breve grammatica italiana» la dottoressa Marta Heyman fa quasi chetare qualsiasi voce critica. Dice infatti la dottoressa: «II mio scopo è stato di dire «la verità» ma non ho sempre potuto dire «tutta la verità».» Certo, già la mole del volumetto (145 pagine a spazio largo) indica i limiti del lavoro il quale si rivolge a chi cerchi un manuale conciso e sbrigativo per l'inizio dello studio dell'italiano. Ma entro i limiti la dottoressa riesce a dare una sorprendente quantità di informazioni. Il suo metodo è di descrivere i punti morfologici con le eccezioni più salienti passando poi alla sintassi che riguarda quel punto in particolare. Se un argomento è ritenuto difficile e ha richiesto molto spazio (come per es. il congiuntivo o l'uso dei tempi) un piccolo riassunto è presentato alla fine. Analogie ed affinità con altri punti della grammatica sono indicate con continue referenze e frequenti sono i richiami alle differenze fra lo svedése désee l'italiano, tutte cose che fanno della piccola grammatica un utile strumento di lavoro.

Anche illudendomi di aver inteso la chiara intenzione dell'autrice mi permetto lo stesso di osservare che alle volte un approfondimento di qualche punto sarebbe stato gradito - ma ammetto che così finiamo appunto nel discorso di dove è «tutta la verità» della lingua italiana.

Una critica sarà indirizzata piuttosto alla casa éditrice che ha usato una tipografia non felice per questo genere di lavoro. Trovo difficile leggerla a causa della poco chiara differenza fra i caratteri corsivi della parte italiana e i caratteri « normali » della parte svedese. Allo stesso modo un difetto tecnico fa sì che uno studente, magari non troppo competente in materia, possa avere dubbi sulla giusta ortografia delle parole apostrofate. Sono da considerarsi attaccate: ramico (pag. 22) o staccate: V anno scorso (pag. 84)? Un'altra difficoltà presenta l'indice che rimanda ai capitoli invece che alle pagine. Va bene questo, ma allora i capitoli dovranno essere indicati in modo più chiaro, per esempio con una bella cifra in testa ad ogni pagina. Così com'è, bisogna quasi quasi imparare a memoria dove comincia e dove finisce un determinato capitolo per usare bene l'indice.

Insieme alla grammatica alla quale auguro un meritato successo è stato pubblicato un quaderno con esercizi articolati in tre generi: il classico sistema di riempimento, il sistema della trasformazione (volgere all'imperfetto ecc. . . .) e piccoli brani da tradurre. Mi risulta da un rapido sguardo (e chiedo scusa di non aver riempito, volto e tradotto a dovere) che il quaderno da una buona possibilità di controllare la materia finora imparata, sviluppando il lessico con buoni esempi di lingua quotidiana.

Copenaghen